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La voce soprano Alessia Cicala dà vita nel 2007, insieme a Massimiliano Picconi, a questo progetto ermetico e misterioso sin dal suo stesso moniker, che come gli stessi autori citano sul proprio sito web vuole rappresentare il passaggio dal nostro mondo materiale a quello dell’anima, segnando un ipotetico confine ove universo noto ed interiore idealmente convergono, il confine che segna anche l’incontro tra la vita terrena e la morte.
I tratti fortemente neoclassici di Dies Irae, pregno di elaborate parti vocali polifoniche, danno vita ad una cappa plumbea pregna di disperazione eppur di rara bellezza estetica, con testi di ispirazione pagana quanto religiosa incentrati sull’ eterno enigma del rapporto tra essere umano e Dio.
Un disco dall’incedere assolutamente introspettivo, cupo, criptico, una vera e propria sinfonia sacra per guardare nel proprio io ed esplorare qualcosa che ancora non conosciamo del nostro animo e della nostra essenza interiore.
“Doom” sinfonico per il XXI secolo.
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